Progettato e realizzato nell’arco di soli sei mesi, dal Marzo al Settembre 2020, il restyling del Centro Congressi del Grand Hotel Dino, facente parte del prestigioso gruppo degli Zacchera Hotels, attivo con cinque strutture alberghiere di altissimo livello tra Stresa e Baveno, si presenta come una vera sfida progettuale, tecnica e tecnologica. L’intervento si è sviluppato su di una superficie di circa duemila metri quadri, di cui mille e seicento circa dedicati alle Sale da Congressi propriamente dette, aggregabili e frazionabili in un’infinità di configurazioni, grazie all’uso di pareti mobili, e circa quattrocento dedicati agli spazi di distribuzione, alle infrastrutture di supporto (reception, bar, foyer) ed agli spazi tecnici e di servizio ausiliari. In tale ottica è rientrata anche un’operazione di radicale modifica degli spazi distributivi con il conseguente integrale rinnovo di parte delle strutture e delle cortine murarie e di tutti gli impianti tecnologici. Sotto il profilo strettamente inerente alla Architettura degli Interni ed alla progettazione dell’immagine si è totalmente ribaltata la precedente atmosfera improntata ad una visione tradizionale e pseudo-classicheggiante con la creazione di un organismo profondamente “anticlassico”, che, grazie ai criteri dell’ “elenco”, della “scomposizione quadridimensionale”, dell’ abolizione delle simmetrie, delle libere fluenze e delle interferenze degli invasi spaziali, si configura come un complesso dinamico, di sapore contemporaneo ed industriale, informato da principi di mutevolezza, agilità, flessibilità e leggerezza che conduce ad una rivoluzione “quantica” dell’architettura.
In questo contesto di fondamentale ausilio alla concretizzazione delle idee dell’ Architetto è stata l’adozione, per i pavimenti delle Sale Congressi propriamente dette, dei prodotti in gres porcellanato Cosmic Marble Pluton della collezione Cosmic Marble, realizzata da Iris Ceramica in collaborazione con Diesel Living, nel formato di cm. 60 x 120. La robustezza del materiale, la facilità di posa e di manutenzione, l’altissima valenza di immagine di questo prodotto lo hanno reso la scelta elettiva per le esigenze di alto traffico e di elevata qualità estetica di questo complesso. Le caratteristiche varianze cromatiche di questo articolo, che, su di un fondo grigio-antracite, fluiscono con sfumature liquescenti e nuvolature ocra chiaro dorate accompagnate da una polverizzazione di particelle metalliche, come di mica, concretizzano efficacemente l’idea “cosmica”, simile alla visione di una galassia lontana, e quindi ad un’idea di “infinito”, di spazio non più costretto dai limiti statici della “scatola” convenzionale, e costantemente proiettato verso un’evoluzione e verso un futuro. In particolare le “stonalizzazioni” del “pattern” decorativo, che si presentano in una gamma di plurime varianti, consentono di mutare continuamente, durante la posa, con l’orientamento e l’accorto accostamento delle varie lastre, l’immagine della pavimentazione, senza incorrere nella monotonia e nella meccanicità che sarebbero generate dall’ uso di un prodotto a “rapporto obbligato”.
Tale effetto di dinamicità e di mutevolezza, accompagnato al movimento delle pareti manovrabili, che riprendono, con altri materiali ma con coerenti riflessi metallici e perlacei, le cromie dell’articolo scelto, al potere di riflessione e luminosità dei soffitti dorati – ispirati a quelli dei templi Zen giapponesi – alla leggerezza ed alla incisiva impronta materica e cromatica degli elementi di arredo, ben contribuisce alla creazione di uno spazio anticonvenzionale inteso come continuo flusso di energia.